Impianti di trattamento Acque di Prima Pioggia

La gestione delle acque di prima pioggia è uno degli obiettivi primari ai fini della tutela dei corpi idrici ricettori. Tali acque costituiscono il veicolo attraverso cui un significativo carico inquinante costituito da un miscuglio eterogeneo di sostanze disciolte, colloidali e sospese, comprendente metalli, composti organici ed inorganici, viene scaricato nei corpi idrici ricettori nel corso di rapidi transitori.

Per acqua di prima pioggia si intendono i primi 5 mm di acqua per ogni evento meteorico per ogni metro quadrato di superficie impermeabile dotata di rete drenante.

Con il Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 e ss.mm.ed ii., la normativa nazionale ha recepito il concetto di acque di prima pioggia; in particolare l'articolo n.113 del suddetto decreto afferma che, ai fini della prevenzione di rischi idraulici ed ambientali, le Regioni disciplinano ed attuano le forme di controllo delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia.

La Regione Puglia ha emanato all'uopo il Regolamento Regionale del 9 dicembre 2013, n.26.

L'art.10 del suddetto R.R. impone che

"Le acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne sono sottoposte, entro 48 ore dal termine dell'evento meteorico ad un trattamento depurativo in loco".

A titolo indicativo i settori produttivi e/o le attività specifiche per le quali c'è il rischio di dilavamento di sostanze pericolose sono:

  • industrie petrolifere
  • industrie chimiche
  • industrie galvaniche
  • industrie conciarie
  • industrie cartiere
  • industrie per la produzione di pneumatici
  • stazioni di distribuzioni carburanti
  • autofficine
  • carrozzerie
  • autolavaggi
  • depositi di mezzi di trasporto pubblico
  • depositi di rifiuti, cernita e/o trasformazione
  • depositi per la rottamazione
  • depositi per la demolizione dei veicoli.

DEPURKIMICA s.r.l. progetta e fornisce gli Impianti di Trattamento delle Acque di Prima Pioggia seguendo tutti i criteri di dimensionamento, nel rispetto delle norme UNI EN 858-2:2005 ed UNI EN 858-2:2004.

Gli impianti proposti inoltre sono progettati per garantire il rispetto nei limiti stabiliti dal D.Lgs. n 152/2006 e ss.mm.ii